Oculista e ortottista sono gli specialisti della visione e analizzano aspetti diversi del sistema visivo.

Differenze tra oculista e ortottista

Differenze tra oculista e ortottista

L’oculista esegue l’esame della refrazione, valuta l’acuità visiva e l’eventuale correzione ottimale necessaria a migliorarla. Tale esame permette la prescrizione dell’eventuale occhiale correttivo.  La visita oculista prevede inoltre la misurazione della pressione oculare, l’esame del segmento anteriore e degli annessi.

L’ortottista si occupa di analizzare la motilità oculare in tutte le direzioni di sguardo, la convergenza e la stereopsi. Effettua inoltre il cover-uncover test; un test finalizzato ad individuare eventuali forie o tropie. Collabora con l’oculista per trovare la correzione ideale che permetta anche la correzione, oltre che del problema refrattivo, di eventuali strabismi.

Entrambi questi aspetti della visione sono molto importanti e, in molte situazioni, è fondamentale l’analisi contemporanea dei due specialisti per poter risolvere al meglio i problemi del paziente. La visita combinata di oculista e ortottista permette al paziente di affrontare in un’unica seduta il problema. Il risultato dell’esame ortottico spesso influenza la correzione dell’occhiale e al contrario, l’oculista può aiutare nella prescrizione dell’occhiale che può parzialmente risolvere un problema ortottico.

Inoltre la visita combinata ha una funzione importante quando l’esame visivo serve per approfondire un problema posturale infatti In questo ambito così complesso è necessario un lavoro multidisciplinare. Vi sono profonde correlazioni tra visione e postura: problematiche posturali possono secondariamente scaricarsi sul sistema visivo e deficit visivi possono creare danni posturali

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Bambini e problemi di vista: quando effettuare una visita oculistica

I bimbi possono essere affetti da diversi problemi di vista. I disturbi più frequenti al sistema visivo sono:

  • VIZI DI REFRAZIONE

L’emmetrope è quel soggetto che ha un visus di 10/10 senza uso di occhiali. Nell’occhio emmetrope i raggi luminosi sono naturalmente a fuoco sulla retina.  Per vizio di refrazione o ametropia, si indica una deviazione dell’occhio dalla condizione di emmetropia.

I principali vizi di refrazione che possono interessare i bimbi sono:

  1. MIOPIA: i raggi luminosi sono a fuoco in un punto posto davanti alla retina. L’occhio miope presenta una visione sfocata per lontano, mentre la visione per vicino è, solitamente, buona. La correzione della miopia avviene mediate l’utilizzo di lenti concave-negative, le quali hanno la capacità di far cadere il fuoco dei raggi luminosi sulla retina.
  2. IPERMETROPIA: i raggi luminosi, in assenza di accomodazione, convergono in un punto localizzato posteriormente alla retina. Il paziente ipermetrope può avere difficoltà nella visione per vicino e per lontano. La correzione avviene mediante l’utilizzo di lenti positive-convesse, le quali hanno la capacità di convergere il fuoco dei fasci luminosi sulla retina. Talvolta l’ipermetropia è latente, cioè nascosta dall’attività accomodativa dell’occhio, e diventa evidente solo con l’esame in ciclopegia (con collirio che blocca il muscolo ciliare).
  3. ASTIGMATISMO i meridiani corneali tra loro perpendicolari presentano un diverso potere rifrattivo. I raggi luminosi non riescono a formare un’immagine puntiforme ma un’immagine complessa. La sintomatologia sarà caratterizzata dalla riduzione del visus con la percezione di immagini sfocate, e non definite, sia per lontano che per vicino. La correzione avviene mediante l’utilizzo di lenti cilindriche positive o negative.
  4. STRABISMO (occhi storti): condizione in cui uno o entrambi i bulbi oculari sono deviati, gli assi visivi non sono paralleli. La deviazione può essere verso l’interno, l’esterno, l’alto o il basso.
  • AMBLIOPIA

    Detta anche occhio pigro, è la disfunzione visiva in un occhio strutturalmente e clinicamente normale, ma che non ha avuto uno sviluppo funzionale fisiologico nella prima infanzia. Le cause più frequenti sono lo strabismo e i vizi di refrazione soprattutto monolaterali. L’occhio ambliope vede meno bene. Se l’ambliopia viene individuata entro i 3-4 anni è più probabile poter rimediare, se la diagnosi avviene più tardi la correzione risulta più difficile.

Quando è necessario controllare la vista nei bambini?

Anche se il bambino non ha mai avuto problemi di vista è meglio sottoporlo ai seguenti controlli:

  • Alla nascita o nei primi mesi di vita: questo controllo serve ad escludere patologie congenite del bulbo oculare, valutare la trasparenza dei mezzi diottrici, l’integrità del fondo oculare e il movimento sincrono degli occhi (utile per individuare patologie gravi come cataratta congenita, glaucoma congenito, retinoblastoma, malformazioni…)
  • A 3-4 anni di età: è una visita oculistica più complessa e volta a verificare la capacità visiva del bambino per individuare eventuali deficit visivi e/o strabismi; è il momento migliore per diagnosticare e curare un’eventuale ambliopia (“occhio pigro”) o deficit visivi importanti
  • A 5-6 anni di età: si possono diagnosticare e correggere difetti visivi di minor entità al fine di portare il bimbo all’inizio della scuola primaria senza deficit oculari che potrebbero influenzare negativamente l’apprendimento del bambino in questa fase estremamente importante della vita.
  • A 8-10 anni di età: la visita serve a valutare l’eventuale comparsa di miopia e a controllare l’evoluzione di eventuali astigmatismi (cheratocono)

Indicazioni tratte da linee-guida delle seguenti Società Scientifiche: American Academy of Pediatrics, American Association of Certified Orthoptist, American Association for Pediatric Ophtalmology and Strabismus, American Academy of Ophtalmology.

Dott.ssa Anna Cancarini

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