I tumori ginecologici colpiscono l’apparato riproduttivo femminile, i più frequenti interessano l’utero e le ovaie.
I tumori dell’utero possono interessare la parte inferiore, il collo (tumori della cervice uterina), o il corpo (tumori dell’endometrio).

Il tumore ovarico

Il tumore ovarico occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili, e il primo per mortalità tra quelli ginecologici.

Si manifesta tipicamente dopo la menopausa e la maggior parte dei casi dopo i 50 anni.
Le forme eredo familiari compaiono più frequentemente in donne giovani. Da sottolineare come non sia disponibile un vero programma di screening come per il tumore della cervice uterina e come sia difficile la diagnosi precoce in relazione a sintomi poco specifici.

Il tumore endometriale

Il tumore endometriale è la neoplasia ginecologica più frequente e in genere si manifesta in post menopausa, rappresentando la terza neoplasia più diffusa nella popolazione femminile nella fascia di età 50-69 anni.

Il tumore della cervice uterina

Il tumore della cervice uterina colpisce maggiormente le donne tra i 55 e i 65 anni, tuttavia non sono rari i casi in età più giovane.
L’incidenza di questa neoplasia è stata abbattuta nei paesi industrializzati grazie all’introduzione del Pap-test che consente di identificare alterazioni cellulari in epoca precoce, prima della loro evoluzione in carcinoma invasivo.

Quali sono i fattori di rischio per il tumore ovarico

Le condizioni di rischio maggiormente associate allo sviluppo del tumore ovarico sono rappresentate da fattori ormonali correlati all’anamnesi ginecologica e alla storia riproduttiva e fattori eredo-familiari.

Quali sono i fattori di rischio per il tumore dell’endometrio

I tumori sono malattie cosiddette multifattoriali, poiché più fattori concorrono nell’insorgenza della malattia, come quelli ormonali, ambientali, sociali e comportamentali.

Per alcuni tumori sono stati evidenziati specifici fattori di rischio che è importante conoscere per attuare le migliori strategie preventive.
I principali fattori di rischio per il tumore dell’endometrio sono:

  • condizioni associate a obesità
  • menopausa tardiva
  • menarca precoce
  • nulliparità
  • diabete

Quali sono i fattori di rischio per il tumore della cervice uterina

L’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV) rappresenta uno dei fattori di rischio più importante associato al tumore della cervice uterina. Si tratta di un’ infezione a trasmissione sessuale molto comune, pertanto avere più partner o rapporti sessuali in età precoce aumentano significativamente la probabilità di contrarre tale infezione.

Oltre all’infezione da HPV ci sono altri fattori di rischio che possono intervenire, seppure in misura inferiore, nell’insorgenza del tumore:

  • il fumo di sigaretta
  • altre malattie sessualmente trasmesse, come le infezioni da Chlamydia o da Herpes Virus

Le condizioni di rischio maggiormente associate allo sviluppo del tumore ovarico sono rappresentate da fattori ormonali correlati all’anamnesi ginecologica e alla storia riproduttiva e fattori eredo-familiari.

Quali sono i sintomi dei tumori all’apparato riproduttivo femminile 

Il sintomo più frequente del tumore dell’endometrio è il sanguinamento vaginale in post menopausa o in età fertile nel periodo intermestruale. Si tratta di una manifestazione presente in oltre il 90% dei casi e che consente una diagnosi precoce di malattia: è importante sottolineare come il 70% dei tumori endometriali venga diagnosticato quando la lesione è  ancora confinata all’utero.

Il tumore della cervice uterina è spesso asintomatico, soprattutto nelle fasi inziali. Segnale tipico è il sanguinamento vaginale che, in fase avanzata, può essere accompagnato da dolore pelvico spontaneo e/o durante rapporti sessuali. La comparsa di secrezioni vaginali anomale può essere un’altra manifestazione della neoplasia. Nella maggior parte dei casi questo tumore viene diagnosticato in assenza di sintomatologia, grazie all’utilizzo di validati strumenti di screening.

Il tumore dell’ovaio rimane silente a lungo e le eventuali manifestazioni cliniche sono aspecifiche e tardive.

Buone abitudini quotidiane per prevenire i tumori 

Uno stile di vita sano e dinamico rappresenta un’efficace strategia preventiva verso le malattie croniche, tra cui anche i tumori.
La nostra dieta mediterranea, ricca di ortaggi, frutta, cereali, legumi, pesce azzurro e olio extravergine di oliva rappresenta un programma alimentare ottimale che, associato a esercizio fisico regolare, consente di mantenere un peso corporeo adeguato.

Si raccomanda di utilizzare il profilattico durante i rapporti sessuali occasionali allo scopo di prevenire le infezioni a trasmissione sessuale, tra cui quella da HPV. Per tale infezione disponiamo, da alcuni anni, di un prezioso strumento di prevenzione primaria: il vaccino anti-HPV che induce una risposta immunitaria efficace attraverso la produzione di anticorpi specifici.

Anche il fumo di sigaretta è stato associato al carcinoma della cervice uterina; questo rappresenta un ulteriore motivo per abbandonare un’abitudine che e molto dannosa e sempre più diffusa tra le donne e che crea problemi anche per quanto riguarda la fertilità.

L’importanza della diagnosi precoce

La diagnosi precoce consente di evidenziare il tumore in fase iniziale e di iniziare le cure prima che il danno si aggravi, aumenta le possibilità di cura e di guarigione e rende inoltre possibile l’esecuzione di interventi meno invasivi con impatto favorevole sulla qualità della vita.

Per il tumore della cervice uterina, la diagnosi precoce rappresenta la strategia più efficace in termini di diagnosi e cura: la diffusione dei programmi di screening con il Pap-test, a cui in epoca più recente si è aggiunto il test di ricerca del DNA virale per HPV, ha consentito di ridurre drasticamente incidenza e mortalità di tale neoplasia. La diagnosi precoce permette di asportare molto precocemente le lesioni precancerose costituisce il punto di forza della prevenzione secondaria di questa neoplasia: ciò consente di porre diagnosi in assenza di sintomi.


La visita annuale ginecologica associata a ecografia transvaginale rappresenta un appuntamento importante nell’agenda della prevenzione femminile e, nel caso di insorgenza di sintomi dovrà essere anticipata.
Il Pap-test che individua le lesioni precancerose cervicali, viene consigliato tradizionalmente una volta all’anno dai ginecologi.
Il test HPV trova indicazione in presenza di alterazioni cellulari aspecifiche evidenziate al PAP test e può essere utilizzato in associazione con questo. Le donne che risultano negative al test HPV e al PAP test hanno un rischio pressoché nullo di sviluppare il tumore al collo dell’utero e possono pertanto ridurre la frequenza dei test di screening.

Le strategie terapeutiche per la cura dei tumori

Le strategie terapeutiche nel trattamento dei tumori ginecologici comprendono la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia.

  • La chirurgia, quando indicata, può avere diversi obiettivi: porre la diagnosi istologica di malattia, rimuovere la massa tumorale e definire lo stadio di crescita e diffusione della malattia.
  • La chemioterapia, che consiste nella somministrazione di uno o più farmaci anti-tumorali, può essere utilizzata prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore o dopo l’intervento. Nelle fasi avanzate di malattia la chemioterapia ha l’obiettivo di curare la malattia e controllare i sintomi al fine di migliorare la qualità della vita delle pazienti.
  • La radioterapia trova indicazione nel trattamento dei tumori dell’endometrio e della cervice uterina e utilizza radiazioni ionizzanti dirette contro il tessuto neoplastico.

Come si manifesta il tumore ovarico

Il tumore ovarico viene considerato ancora oggi uno dei “big killer” tra le neoplasie ginecologiche. L’elevata mortalità che connota il tumore ovarico è attribuibile alla sua aggressività biologica intrinseca, alla mancanza di sintomatologia specifica e precoce nonché all’assenza di strumenti di screening affidabili, che consentano di formulare tempestivamente una diagnosi. La maggior parte delle pazienti (70-80%) presenta al momento della diagnosi una malattia in fase avanzata. Il tumore ovarico è una malattia subdola e tende a restare silente per lungo tempo.

Le manifestazioni più frequentemente riscontrate sono:

  • aumento di volume dell’addome
  • dolore addominale persistente
  • senso di pienezza allo stomaco anche a digiuno o dopo pasti leggeri
  • nausea
  • stipsi
  • diarrea

Non potendo contare su test di screening e strumenti di diagnosi precoce, è importante che le donne imparino a cogliere piccoli ma preziosi segnali e che si sottopongano a regolare controllo specialistico ginecologico per poter intervenire il più tempestivamente possibile. Un intervento precoce può cambiare in modo significativo la storia evolutiva del tumore ovarico e la sua prognosi. Il tumore insorge e cresce nell’ovaio ma tende poi ad “invadere” le strutture vicine a livello addominopelvico e successivamente può dare metastasi.

Dott.ssa Sabrina Rubessa, Ginecologa

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