Numerosi studi scientifici pubblicati negli ultimi anni, hanno stabilito che esiste una chiara connessione tra cervello ed intestino, quello che viene definito gut-brain axis.
Facciamo un passo indietro, iniziando a descrivere quella che viene definita come la sindrome dell’intestino gocciolante (leaky gut sindrome). Cos’è questa problematica?
L’integrità della parete intestinale è essenziale per permettere che le funzioni secretorie, motorie, di assorbimento siano ottimali. Quando la barriera smette di proteggerci e consente il passaggio di molecole da una parte all’altra della membrana, iniziano i problemi.
I microbi intestinali producono a partire dalla degradazione di alcuni nutrienti presenti soprattutto nelle carni rosse e in altri alimenti di origine animale un metabolita, la trimetilammina N-ossido (TMAO) i cui valori serici rappresentano un indicatore utile per predire il rischio futuro di ictus e morte per eventi cardiovascolari. Il sistema nervoso centrale è dotato di un’importante vascolarizzazione che a livello di barriera va a costituire la barriera ematoencefalica.
A partire dall’intestino molte sostanze tossiche attraverso il circolo ematico riescono a raggiungere la barriera ematoencefalica e bypassarla creando numerose problematiche, tra cui anche cefalee ricorrenti, causate quindi da una sorta di intossicazione.
L’idrocolonterapia, un lavaggio delicato e superficiale, è in grado di rimuovere a livello intestinale patogeni, scorie dannose, quelle che chiamiamo citochine proinfiammatorie che causano sia danni locali, a livello intestinale, sia sistemici, a livello extraintestinale, come le cefalee. È sempre opportuno, ovviamente, fare riferimento a centri, dove attraverso un intervento multidisciplinare possa emergere una diagnosi differenziale corretta.
Nel tempo, grazie ad una dieta opportuna e la terapia di idrocolon nonchè l’eventuale mappatura fecale con conseguente introduzione di fermenti lattici ad hoc ,è possibile mantenere uno stato di salute ottimale.
CONSULENZA PER EMICRANIA IN 15 MINUTI: fissa l’appuntamento con l’infermiera tutor Zadei Clinic